sabato 18 marzo 2017

ARTICOLANDO ( 6 ) : IL CULTO DI SAN GIUSEPPE di SARA FAVARO'








Articolando 


Articolando, e' una nuova rubrica, nasce per dar voce a tutti gli amanti della poesia, dell'arte, della storia,  della pittura, della critica letteraria attraverso recensioni, relazioni e articoli strettamente culturali. Chiunque volesse pubblicare può farlo mandando i propri scritti all'indirizzo di posta elettronica tonycausi@alice.it  grazie!




In questo n.6  troviamo la cantautrice e scrittrice SARA FAVARO' con un suo articolo dal titolo : Il culto di San Giuseppe. Felice lettura cari amici!







ll culto di San Giuseppe di Sara Favarò

La figura di San Giuseppe è per certi versi molto controversa. Del Santo di cui si parla molto in alcuni vangeli apocrifi, poche notizie riceviamo, invece, da quelli canonici. Nel nuovo testamento leggiamo di lui solo nel Vangelo di Matteo e in quello di Luca. Matteo scrive:
Ed ecco come Gesù Cristo fu generato: essendo stata sua madre fidanzata a Giuseppe, prima che essi abitassero insieme, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo. Ora, Giuseppe suo sposo, essendo giusto e non volendo esporla al pubblico discredito, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre egli meditava queste cose, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno dicendogli: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria tua sposa, perché quel che in lei è generato è opera dello Spirito Santo; essa partorirà un figlio al quale tu porrai nome Gesù. Egli, infatti, salverà il proprio popolo dai suoi peccati”. Ora, tutto questo avvenne affinché si adempisse ciò che il Signore aveva detto per mezzo del profeta: “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio, e lo chiameranno Emmanuel”, che significa: “Dio con noi”. Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e condusse presso di sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, cui egli pose nome Gesù.
Così viene descritta nel Vangelo di Luca la nascita di Gesù:
In quei giorni avvenne che uscì un editto di Cesare Augusto che ordinava il censimento di tutto l’impero. Questo primo censimento fu fatto mentre Quirino era governatore della Siria. E tutti andavano a farsi registrare, ciascuno nella propria città. Salì dunque anche Giuseppe dalla Galilea, dalla città di Nazaret, verso la Giudea, alla città di Davide che si chiama Betlemme – perché egli apparteneva alla casa e famiglia di Davide – per farsi registrare con Maria sua sposa, la quale era incinta. Ora accadde che, mentr’essi erano là, si compi il tempo in cui Maria doveva partorire; e diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia perché non c’era per essi posto nell’albergo.

Giuseppe, un uomo di stirpe reale, era discendente della dinastia di Davide, di professione era falegname o forse scalpellino, in ogni caso era un artigiano. Un uomo che sposò una donna bambina, che a quindici anni diventò madre. Padre di Gesù, ma putativo poiché colei che diventerà sua moglie, e che attende un figlio, non ha mai fatto l’amore né con lui né con altri. I testi biblici e apocrifi dicono infatti che Maria non conosce uomo.
Un uomo che viene scelto da Dio per essere il custode umano di suo Figlio, della qual cosa Giuseppe è informato, in visione, da un Arcangelo. Un uomo giovane o un vecchio? La tesi che viene privilegiata è quella del vecchio. Nel vangelo Storia di Giuseppe il falegname, è scritto che quando egli muore ha 111 anni e Gesù ne ha 18. Ma era davvero così vecchio Giuseppe o, come è ovvio pensare, la sua vetustà rende più credibile il fatto che non si sia mai accoppiato con la giovanissima Maria?
Dei quattro vangeli canonici solo due parlano di Giuseppe e non capiamo come una figura così importante sia stata relegata nei secoli a un ruolo secondario, prova ne sia anche la ufficializzazione del culto avvenuta così tardi.
Il culto di San Giuseppe incomincia a praticarsi in Oriente nel IX secolo e, un secolo dopo, anche in Occidente.
Nel XIV secolo si ebbe larga diffusione della devozione al Santo grazie all’interessamento di Pietro d’Ailly, dell’Abate Tritemio e di Giovanni Gersone, che sostennero il suo culto al Concilio di Costanza (1414–1418). Secondo il Messale Quotidiano grande promotore della sua immagine fu san Bernardino da Siena che ne esaltò “la fedeltà, la giustizia biblica, il silenzio adorante della volontà di Dio, l’obbedienza ispirata da grande fede”.
Bisogna aspettare, però, 500 anni perché San Giuseppe abbia diritto a essere festeggiato. Sarà Pio IX a dichiararlo, nel 1870, “Santo Patrono della Chiesa Universale”.In seguito Papa Giovanni XXIII farà inserire il nome di San Giuseppe nel Canone Romano.


Sara Favarò

( Nelle foto : SARA FAVARO' e la copertina del suo libro su San Giuseppe).

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